Abbigliamento e attrezzature

Tutti i sentieri descritti in questa guida possono essere compiuti nell'arco di in una giornata estiva, andata e ritorno, quindi le eventuali attrezzature necessarie per il pernottamento (tenda, materassino, fornello, ecc.) non sono prese in considerazione.

In montagna, i problemi più frequenti che si possono incontrare sono quelli legati alle condizioni meteorologiche (che possono cambiare improvvisamente), e all'orientamento.

In estate, se si fanno percorsi impegnativi, occorre anche considerare il rischio della disidratazione, in quanto sui Monti Simbruini la roccia calcarea è altamente permeabile, quindi l'acqua disponibile in superficie è poca. Essa infatti penetra nel terreno e va ad alimentare le copiose sorgenti delle quote più basse, mentre in in tutta l'area descritta in questa guida, che comprende prevalentemente quote tra i 1400 e i 1800 metri, si trova una sola sorgente perenne, dove cioè si può trovare acqua anche in piena estate: la Fonte della Fossagliola (detta anche Fonte degli Scifi), sulle pendici Est di Monte Autore.

Dunque l'abbigliamento e le attrezzature da portare con sé devono essere scelti tenendo conto di quanto sopra.

L'abbigliamento deve innanzitutto avere una pesantezza adatta alla stagione. Occorre tener presente che alle quote in gioco (tra i 1400 e i 1800 metri) la temperatura è di circa 10 gradi più bassa di quanto sia al livello del mare, ma l'irraggiamento solare è molto intenso perché lo spessore di atmosfera attraversato dai raggi è più sottile e meno denso. Di conseguenza, in inverno occorre essere preparati per temperature che possono scendere anche sotto i -10 °C (eccezionalmente si può andare verso i -20 °C), quindi giacca a vento, maglione pesante e cappello sono obbligatori. In estate, T-shirt e calzoncini corti sono consigliabili, ma avendo comunque con sé una mantellina per ripararsi dagli acquazzoni improvvisi, ed un cappello. Quest'ultimo serve sia per ripararsi dal sole, ma anche per proteggere la testa da eventuali grandinate: i chicchi più grandi direttamente sulla testa fanno male.

Sui Monti Simbruini la maggior parte del bosco è faggeta, che ha la caratteristica di un sottobosco molto "pulito": è raro quindi avere problemi con passaggi ostruiti da rovi. In estate i pantaloni lunghi, che altrove possono essere utili proprio per proteggersi dai rovi, qui servirebbero solo a tenere calde le gambe qualora la temperatura scendesse repentinamente. Se ne può fare a meno, purché però la mantellina sia lunga e in caso di pioggia o grandine protegga anche le gambe.

Una nota particolare meritano naturalmente le scarpe: le vesciche possono creare fastidi notevoli, e trovarsi con le scarpe rotte a metà percorso non è il massimo. Per percorsi brevi e poco impegnativi possono essere sufficienti le scarpette da jogging, per percorsi più lunghi conviene utilizzare scarponcini da escursionismo, leggeri ma robusti. Naturalmente in inverno, se si cammina con la neve, ci vuole un'attrezzatura specifica. In ogni caso, quando si mette un nuovo paio di scarpe, è buona norma provare che esse non diano problemi su percorsi tranquilli, prima di andare su quelli più impegnativi.

Con l'esperienza si impara ciò che è meglio per i propri piedi. Un accorgimento utile può essere quello di utilizzare scarponcini di una misura più grande del necessario, ed indossare due paia di calzettoni uno sopra l'altro: questo riduce l'attrito tra piede e scarpone, che viene in buona parte assorbito dallo scorrimento di un calzettone rispetto all'altro, e quindi più difficilmente si possono formare vesciche (ma in estate il doppio calzettone può provocare una sudorazione eccessiva del piede, che invece peggiora la situazione). Esistono in commercio calzettoni da escursionismo appositamente confezionati a doppio strato. Un altro accorgimento utile per chi sa di avere alcuni punti dei piedi particolarmente soggetti a vesciche è di proteggerli con cerotti fino dalla partenza.

Per quanto riguarda le attrezzature, occorre ovviamente uno zaino per portare con sé ciò che serve, a cominciare dall'acqua, caricando la quantità necessaria per l'intero percorso, oppure programmando il rifornimento nei pochi punti dove essa si può trovare. Oltre alla Fonte della Fossagliola, altri possibili punti di approvvigionamento idrico sono gli esercizi commerciali di Campaegli, Livata, Campo dell'Osso, e presso il Santuario della SS. Trinità. In una calda giornata d'estate è bene programmare i rifornimenti prevedendo un consumo di almeno mezzo litro d'acqua per persona e per ogni ora di cammino. Nelle altre stagioni si può considerare un consumo pari alla metà. Vedere sezione "Prepararsi sulla carta" per ulteriori indicazioni.

Il pericolo di infortuni gravi è abbastanza limitato, perché nessuno dei sentieri è particolarmente esposto al pericolo di cadute rovinose. Certo, il rischio di mettere un piede su una pietra mobile e prendere una storta esiste. In questa eventualità può essere utile avere con sé una benda elastica per fasciare l'articolazione.

Avere con sé qualche cerotto può sempre essere utile, per piccole ferite, ma specialmente per qualche vescica inattesa. Il "kit di pronto intervento" può essere completato con fazzoletti di carta (e/o carta igienica), crema solare, ed uno spray repellente per gli insetti (un po' fastidiosi in estate). Con la neve ed il sole in inverno, oppure nei tratti scoperti in piena estate, può essere opportuno indossare occhiali da sole. Poco utile avere con sé il siero antivipera, a meno che si sappia bene come va somministrato; è molto meglio invece sapere che cosa fare per evitare le vipere, e per questo si rimanda alla sezione Avvertenze - i pericoli.

L'eventualità di perdere l'orientamento è di gran lunga più probabile di molte altre evenienze. Meglio quindi pensare a dotarsi di una buona carta che portare con sé altre attrezzature di cui molto più difficilmente ci sarà bisogno. Il massimo per ciò che riguarda l'orientamento è l'uso di un ricevitore GPS, per il quale rimandiamo alla sezione "Il GPS e suo uso escursionistico" in questa guida. Ma anche senza GPS una buona carta, ricca di dettagli, consente un buon grado di orientamento, perché consente di determinare la posizione corrente per confronto tra ciò che si vede intorno a sé e quello che è riportato sulla carta. Una bussola è anche consigliabile, specialmente laddove vi fossero condizioni di scarsa visibilità per cui risulti difficile basare la direzione su ciò che si vede intorno. Rimandiamo alla sezione "Carte e orientamento" in questa guida per informazioni sulle carte disponibili, e alla sezione "Prepararsi sulla carta" per quanto riguarda il loro utilizzo sia prima che durante l'escursione.

Se l'escursione è lunga e ci può essere il rischio di essere colti dall'oscurità, una torcia elettrica può essere utile per vedere almeno nelle immediate vicinanze ed evitare di mettere un piede in fallo. In mancanza del ricevitore GPS, una bussola può bastare per individuare la direzione del rientro, mentre con il GPS si può individuare il percorso con esattezza.